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Geologia e idrologia

a cura del CIRSA - Università di Bologna

Formazione ed evoluzione

La formazione della Pialassa Baiona, così come quella della Pialassa Piombone, può essere fatta risalire a poco più di tre - quattro secoli fa. In età rinascimentale infatti al loro posto esisteva un'ampia insenatura marina compresa tra il Porto del Primaro dove sfociavano il "Pò nuovo di San Alberto" e il "Lamon Nuovo", a Nord, e l'antica foce del fiume Montone (a cui si unisce il fiume Ronco), situata presso l'attuale abitato di Punta Marina, a Sud (Fig. 1).

Alla base della formazione di queste lagune costiere vi furono alcuni fondamentali interventi di regimazione dei corsi d'acqua. L'intervento più rilevante fu la deviazione verso sud del fiume Lamone che in origine si immetteva nel ramo del Po di Primaro e poi fu portato a sfociare direttamente in mare poco più a sud.

La foce del Lamone, sotto l'influenza del particolare regime di correnti marine lungo costa, piegò progressivamente verso sud, avanzando e prolungando per chilometri la sua foce. 

Da allora si susseguirono numerosi interventi volti da una parte a scongiurare le disastrose alluvioni e dall'altra a realizzare, e poi ampliare, il porto Candiano.

Vista aerea

Foto archivio Biserni, Ravenna (Comune di Ravenna).

Fig. 1 - Il golfo tra il Porto di Primaro e la cuspide deltizia di Punta Marina, dove oggi si sviluppano le pialasse ravennati, come appariva nella carta del 1645 di Bartolomeo Gnoli (immagine tratta da Bondesan, 1990).

Insieme alla Pialassa del Piombone, posta a sud del Candiano e ampia circa 310 ettari, queste aree hanno rappresentato bacini di ripulsa per il porto canale di Ravenna.

Questa laguna è quindi in continua evoluzione sotto l'influenza sia dei fenomeni naturali (apporto di sedimenti, subsidenza, variazione del livello marino, ecc.) sia del continuo intervento antropico (dragaggi, arginature, ecc.) volto a soddisfare le diverse esigenze di conservazione naturalistica, tutela paesaggistica e uso sostenibile del territorio.
 

Bibliografia di riferimento:

Bondesan M (1990) Le zone umide salmastre dell'Emilia-Romagna: aspetti geografici e morfologici. In: Corbetta F (ed) Aspetti naturalistici delle zone umide salmastre dell'Emilia-Romagna. Regione Emilia-Romagna, Bologna, p 21-69

Roncuzzi A (1994) Storia idrogeologica della pialassa Baiona. In: Soprani S, Ricci C (eds) Analisi dello stato ambientale e sanitario nelle valli ravennati. La Pialassa Baiona. Azienda U.S.L., Dipartimento dei Servizi di Prevenzione, Ravenna, p 15-51

 

Idrografia e idrologia attuale

La laguna ha oggi una estensione complessiva di circa 1100 ha ed è formata da aree semisommerse e bassi fondali tradizionalmente noti col nome di "chiari" delimitati da argini artificiali (Fig. 2). 

I chiari sono percorsi perimetralmente e collegati tra loro da una fitta rete di canali e scoli, molti dei quali navigabili con piccole imbarcazioni e mantenuti artificialmente con occasionali opere di dragaggio a cura del Comune.

I canali principali hanno profondità di 2-3 metri anche se in alcuni punti possono raggiungere i 5 metri. I canali principali sono:

  • canale Fossatone
  • canale Baccarini
  • canale degli Staggi, poi canale Magni
  • canale Baiona
  • canale del Consorzio (idrovora Via Cerba)
  • canale della Rotta
  • canale del Buratello
  • canale Cavedone
  • canale Taglio della Baiona

I canali minori presentano profondità minime di circa 1 metro. Questi valori si riferiscono però al livello medio e non bisogna dimenticare che la marea può superare il metro di escursione complessiva.

I chiari hanno una profondità media di circa un metro ma molte aree emergono con le basse maree. Per una descrizione dei chiari si rimanda alla pagina di inquadramento geografico.

Le immissioni di acque dolci nella Pialassa Baiona avvengono attraverso i seguenti canali (Fig. 3):

  • Taglio della Baiona
  • Fossatone
  • Via Cupa
  • Via Cerba (idrovora)
  • Canala (idrovora)
Le portate di questi canali variano stagionalmente con la piovosità e in funzione della potenza dei due impianti idrovori.

Lungo i canali e gli scoli sono state installate numerose paratoie, saracinesce, dispositivi di troppo pieno (stramazzi), ecc., che consentono una certa regolazione artificiale sia flussi in entrata che, in parte, della circolazione interna. 

Portocanale Candiano Canale del Cavedone Marina Romea Porto Corsini Marina di Ravenna Canale Baccarini Canale del Buratello Canale della Baiona Canale Fossatone Canale Fossatone Canale degli Staggi Canale Magni Canale Via Cerba Canale del Cavedone Canale della Rotta Canale di Scolo Canale di Scolo Canale di Scolo Canale di Scolo Canale di Scolo Canale di Scolo Canale di Scolo Canale Taglio della Baiona

Fig. 2. Carta idrologica "interattiva" della Pialassa Baiona (aggiornata al 2001): posizionando il puntatore sulle diverse aree vengono evidenziati i nomi dei canali, del porto-canale e dei principali insediamenti urbani.

I chiari arginati che presentano una regimazione artificiale delle acque sono il chiaro del Cavedone, il chiaro del Comune e il chiaro del Pontazzo (con acque dolci a protezione della retrostante pineta), il chiaro di Aldo, il chiaro dell'Inferno, il chiaro del Paradiso e numerosi chiari minori (con acque salmastre).

Canale Taglio della Baiona Canale Fossatone Canale Via Cerba Canale Canala Canale Via Cupa Scarico ENI Scarico SDI Scarico ENEL Canale Candiano

Fig. 3. Mappa "interattiva" delle principali vie di ingresso delle acque nella Pialassa Baiona: posizionando il puntatore sulle frecce rosse vengono evidenziati i nomi dei canali e dei principali scarichi.

Il canale Taglio della Baiona attraverso una chiusa convoglia le acque provenienti, attraverso la zona umida di Punta Alberete, dal fiume Lamone e quindi dal rispettivo bacino di scolo.

Il canale Fossatone attraverso uno stramazzo porta in valle le acque di esubero del Canale Emiliano Romagnolo e del Lamone.

Attraverso l'idrovora del canale di Via Cerba vengono immesse le acque del bacino di scolo che comprende gli abitati di Ammonite, Camerlona, S. Antonio, S. Romualdo e Torri nonché i rispettivi territori ove vengono praticate agricoltura intensiva ed allevamenti zootecnici.

Attraverso l'idrovora del canale Canala vengono immesse le acque del rispettivo bacino di scolo.

Il canale di Via Cupa, attraverso dei portoni vinciani, porta le acque di Russi, S. Pancrazio, Reda, S. Marco, il borgo Montone di Ravenna. Su questo canale insistono diversi scarichi industriali depurati (EniPower, EniAmbiente, Cabot) e l'immissione delle acque trattate del depuratore di città.

Fig. 4. Esempio di andamento della marea fornito dalla stazione mareografica di Porto Corsini compresa nella Rete Mareografica Nazionale. Il livello marino di riferimento è lo zero idrografico, ovvero il livello medio marino. Le ore sono riferite al meridiano centrale di Greenwich.

Gli scambi col mare avvengono attraverso il canale Candiano a seconda delle maree. Queste hanno un ciclo bigiornaliero in funzione delle fasi lunari e della distanza Terra-Sole, ma anche della pressione atmosferica, dei venti e dei fenomeni di risonanza ovvero delle sesse (Fig. 4).

Fig. 5. Simulazione dell'ingresso delle acque marine durante la marea montante secondo il modello matematico realizzato dell'Ing. Bazzi (1994): La direzione delle frecce indica il percorso seguito mentre la dimensione delle frecce è proporzionale alla velocità raggiunta dalle acque.

La circolazione delle acque all'interno del sistema di canali e chiari è principalmente condizionata dai fenomeni di marea che possono portare a variazioni di livello di oltre un metro. In condizioni di bassa marea molte aree possono emergere e molti canali possono diventare pericolosamente impraticabili. Per questo motivo è importante per chi si inoltra in barca nella Pialassa controllare sempre le tavole di previsione di marea, facilmente reperibili (Comune, Provincia, negozi di caccia e pesca, nautica, ecc.).

La conoscenza della circolazione è importante anche per prevedere il ricambio delle acque, i fenomeni di rimescolamento, la diffusione dei possibili inquinanti, l'andamento termico, ecc.

Per comprendere la circolazione vengono utilizzati dei modelli numerici al computer che simulano la direzione e la velocità delle acque sulla base della forma dei bacini, della profondità dei canali e dei forzanti previsti, tra cui il principale è senza dubbio la marea (Fig. 5).

 

Bibliografia di riferimento:

Bazzi A (1994) Aspetti idrodinamici e termici della Pialassa Baiona. In: Soprani S, Ricci C (eds) Analisi dello stato ambientale e sanitario nelle valli ravennati. La Pialassa Baiona. Azienda U.S.L., Dipartimento dei Servizi di Prevenzione, Ravenna, p 67-156

Farina D, Soprani S, Ricci C, Tarroni C, Zanetti S (1994) Geografia attuale del sistema. In: Soprani S, Ricci C (eds) Analisi dello stato ambientale e sanitario nelle valli ravennati. La Pialassa Baiona. Azienda U.S.L., Dipartimento dei Servizi di Prevenzione, Ravenna, p 53-65

Soprani S, Ricci C, Farina D, Tarroni C, Zanetti S (1994) Indagine sulle caratteristiche delle acque. In: Soprani S, Ricci C (eds) Analisi dello stato ambientale e sanitario nelle valli ravennati. La Pialassa Baiona. Azienda U.S.L., Dipartimento dei Servizi di Prevenzione, Ravenna, p 201-254

 

Sedimentologia